Introduzione 
Plastic dependency (By Brian Yurasits on unsplash.com)
Due terzi della plastica finita negli oceani provengono direttamente da fonti terrestri: rifiuti lasciati sulla spiaggia o gettati nelle città, e rifiuti trasportati dai fiumi. Sono 10-20 milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani ogni anno, danneggiando specie ed ecosistemi. Proviene da sversamenti industriali, discariche, acque di scarico, ma anche da comportamenti individuali irresponsabili. Attraverso la catena di approvvigionamento per la produzione e la distribuzione di beni, o per la fornitura di servizi, tutti i settori economici contribuiscono all'aumento di questa ondata di rifiuti di plastica.  
Questa attività propone di coinvolgere gli studenti nel cambiamento attraverso una sfida comune.
Obiettivi di apprendimento  
	
						
							
- Lo studente capisce l'ecologia marina di base, gli ecosistemi, le relazioni predatore-preda, ecc.
 - Lo studente comprende le minacce ai sistemi oceanici come l'inquinamento e la pesca eccessiva e riconosce e può spiegare la relativa fragilità di molti ecosistemi oceanici tra cui le barriere coralline e le zone morte ipossiche.
 
						
							
- Lo studente è in grado di mostrare alle persone l'impatto che l'umanità sta avendo sugli oceani (perdita di biomassa, acidificazione, inquinamento, etc.) e il valore di oceani puliti e sani.
 
						
							
- Lo studente è in grado di ricercare la dipendenza del proprio paese dal mare.
 
			
				
- Competenza anticipatoria
 - Competenza normativa
 - Gestione strategica e competenza d'azione
 
Istruzioni 
                Step 1) Prima sessione: Non usare la plastica (60 minuti)
L'insegnante/formatore inizia a condurre un dialogo sull'impatto dei rifiuti di plastica sulla vita marina e sugli esseri umani. Possono essere menzionati: impigliamento da imballaggi di plastica galleggianti di tartarughe, balene o delfini, ingestione di plastica galleggiante che causa lesioni o morte di pesci e uccelli, alterazione endocrina a causa di sostanze chimiche come PCB, ecc.
L'insegnante può mostrare un breve video sull'argomento. Ad es. il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente:
- “Preventing Our Oceans from Becoming Dumps”https://youtu.be/uCXEHrmEYpM
 - "The Great Pacific Garbage Patch" https://vimeo.com/11704000
 
O ancora, usare una delle infografiche proposte da:
Cercare le fonti
Agli studenti divisi in gruppi di 3-4 persone, viene chiest di costruire una mappa mentale dell'origine di questi rifiuti di plastica. Poi, presentano le loro scoperte agli altri gruppi e confrontano i loro risultati.
Le infografiche proposte dall'Agenzia Europea dell'Ambiente possono essere utili. fai riferimento a:
- European Environmental Agency https://www.eea.europa.eu/media/infographics/marine-litter-1/view
 - Clean Coasts https://cleancoasts.org/marine-litter/
 
Step 2) Compiti a casa: Facciamo una scommessa! (30 minuti)
Alla fine della prima sessione, il formatore ha impegnato i partecipanti a stabilite una scommessa con i loro compagni: per un mese, i partecipanti cambieranno comportamento e abitudini per ridurre l'uso della plastica nella loro vita quotidiana (usare una tazza per il caffè, una borsa per fare la spesa, limitare gli imballaggi di plastica, etc.). Come prova del loro sforzo, forniranno una o due foto per ogni iniziativa.
Per monitorare il coinvolgimento dei tirocinanti, il formatore può chiedere un caricamento settimanale delle foto in un archivio online.
Step 3) Seconda sessione: Alimentare e pubblicizzare il vostro sforzo quotidiano (60 minuti)
La classe viene poi divisa in gruppi (massimo 5 persone per gruppo) e ogni gruppo seleziona gli sforzi fatti che vogliono condividere e promuovere. I partecipanti inventano poi uno slogan da abbinare alle foto selezionate. Tutti gli sforzi selezionati - spiegati brevemente dallo slogan e illustrati - saranno condivisi attraverso post su un gruppo comune di facebook (o altri media user-friendly).
- CALL FOR ACTION 1 
Coinvolgi i tuoi coetanei!
In base alla loro produzione e pubblicazione online, gli studenti possono condividere questa idea con altre classi del centro di formazione o con altri centri di formazione e chiedere loro di unirsi all'iniziativa. Nuove sfide e scommesse realizzate saranno pubblicate sulla stessa piattaforma online. Ruoli e responsabilità saranno condivisi tra gli studenti per:
- comunicazione sull'iniziativa
 - definizione dei criteri di selezione e pubblicazione
 - gestione del canale online di diffusione
 
- CALL FOR ACTION 2 
Organizza un pic-nic senza plastica!
Provate a farlo, questa è una vera sfida. Vi aiuteranno alcuni consigli di:
- Greenpeace: https://medium.com/greenpeace/how-to-create-a-plastic-free-picnic-570ab31cccbe
 - PlasticFree July: https://www.plasticfreejuly.org/get-involved/what-you-can-do/plastic-free-picnic/
 - Friends of the Earth:https://friendsoftheearth.uk/plastics/eco-parties-plastic-free-ideas
 
Inoltre, se il tempo e la vostra agenda lo permettono, godetevi un vero picnic senza plastica tutti insieme!
Risorse
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Note per gli insegnanti 
    
Durata totale stimata: 2 ore e 30 minuti + Call to Action
Step1: Per iniziare, e a titolo esemplificativo, l'insegnate/formatore può chiedere agli studenti di calcolare il loro consumo personale di plastica e rendersi conto della quantità di plastica usata nella nostra vita quotidiana. A riguardo, si può fare riferimento al sito https://www.earthday.org/
Step1: Come promemoria, le principali fonti di rifiuti marini sono le seguenti:
- Sulla terraferma:
- discariche e rifiuti delle spiagge e delle zone costiere (turismo)
 - fiumi e alluvioni
 - emissioni industriali
 - scarichi causati da acqua piovana
 - fognature comunali non trattate
 
 - In mare: 
- pesca e acquacoltura
 - scarichi illegali o accidentali in mare dovuti alla navigazione (ad es. trasporto, turismo, etc.)
 - miniere ed estrazioni in mare aperto
 
 
Alcune informazioni aggiuntive sui documenti interessanti:
- “Plastic, plastic everywhere” (Oceancare) https://www.oceancare.org/wp-content/uploads/2017/09/Plastic-plastic-everywhere.pdf
 - “Identifying Sources of Marine Litter” JRC Science Hub, European Union, 2016 http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC104038/lb-na-28309-en-n.pdf
 
    
    
            
										
										
										
										
										
										
